Montegranaro
Un'eredità tutta italiana
Montegranaro è un paese nel cuore delle Marche, che volge il suo sguardo un po’ al mare un po’ alla montagna. Qui si è creato un vero e proprio distretto calzaturiero, dove i suoi abitanti sono cresciuti respirando l’arte della scarpa fatta a mano. Una tradizione che non si è mai fermata.
Le nostre famiglie
9 famiglie di artigiani
Di genitore in figli, qualcuno ha imparato anche dal vicino di casa: questa è la storia di un’incredibile contaminazione d’arte, quella della scarpa fatta a mano. Bussiamo insieme alla porta dei nostri artigiani, un po’ come fecero Jacopo ed Enrico nel 2014, quando tutto ebbe inizio con il primo sì, quando nacque Velasca.
Genesio
Genesio ci racconta di aver iniziato insieme a sua moglie Gisella con un piccolo tomaificio. Era il 1972, a Montegranaro ogni serranda era un laboratorio: chi vendeva i sottopiedi, chi i pellami, chi le tomaie, chi le stringhe, tutto girava attorno alla calzatura. E anche Genesio e Gisella, nel loro piccolo, si facevano strada.
Si passava dall’Umbria, dalla Toscana, si andava nel Lazio,
si incontravano i clienti con i campioni in mano e
si prendevano gli ordini uno ad uno.
LUCIANO
Ha iniziato da piccolo che aveva appena 10 anni. Luciano ne ha di esperienza, ci racconta che a Montegranaro si facevano solo le scarpe. Quando parla del suo mestiere le linee del viso sorridono, ama quello che fa.
Ci confida, però, che questo è un lavoro complesso, “un mestiere che te fa inc*zzà”. Per riconoscere i difetti della pelle o della scarpa in lavorazione, esperienza e pazienza sono fondamentali, con la fretta, invece, le cose vengono male.
Non conosci le tagliatelle di Campofilone? Sono tagliatelle
sottili fatte a mano. Sono rinomate!
MARIELLA
Mariella chiacchiera con noi mentre è intenta a cucire una tomaia delle nostre. Fa le scarpe da 40 anni, sono mani preziose le sue. Ha sempre lavorato sulla calzatura da uomo classica, ci racconta che prima la scarpa era più semplice da fare, ora è più complessa e più curata. Il suo mestiere non lo cambierebbe con nient’altro.
Qui la scarpa la cominci e la finisci, è tutto artigianale.
Non c’è paragone, è una scarpa più curata.
GIACOMO
Giacomo ha respirato l’arte della scarpa sin da bambino. Ci racconta che, prima degli anni ‘70 in quella zona, le persone dalle campagne iniziarono ad andare verso le fabbriche, imparando il mestiere; poi molti di loro hanno aperto la propria piccola azienda. Quando era piccolo, ogni laboratorio era dedicato a un pezzo della calzatura; per il trasporto usavano le Apette (le Apecar), Montegranaro ne era pieno.
Immagina Montegranaro quando ero piccolo io, che uscivo a giocare: ogni porta che vedevo era un laboratorio di scarpe!
